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Commenti al testo di Gil
Il Cristo velato*

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 Arcangelo Galante - 10/04/2020 11:08:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Il ringraziamento è dovuto a te, perché hai inteso benissimo!
E ciascun uomo, nell’unicità del suo essere, dovrebbe sempre cercare di approfondire persino l’aspetto spirituale.
Buon proseguimento letterario, gentil poeta!

 Gil - 10/04/2020 08:28:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

Grazie, Arcangelo. Hai portato alla luce lettera e spirito. Ti sia di luce la fede, che nutre, mi par di capire, la tua sensibilità spirituale.

 Arcangelo Galante - 09/04/2020 18:44:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

L’autore non poteva farci regalo più gradito, con questa pregevole pubblicazione.
In una gita scolastica, ricordo perfettamente la visita alla chiesa di Santa Maria della Pietà a Napoli, dove la scultura è collocata, sacro luogo conosciuto anche come cappella Sansevero.
Solamente ammirandola di persona è possibile descrivere l’irreale bellezza che il Cristo Velato trasmette al visitatore.
Realizzata da Giuseppe Sanmartino, famoso nel mondo per il suo velo marmoreo che quasi si adagia sul Cristo morto, la splendida opera solenne è, nel suo insieme, un complesso singolare e carico di significati spirituali, trascendentali e umani.
La maestria dello scultore napoletano sta nell’essere riuscito a trasmettere la sofferenza che il Cristo ha provato, attraverso la composizione del velo, dal quale si intravedono i segni, sul viso e sul corpo, del martirio subito.
Infine, ai piedi della scultura, l’artista scolpisce anche gli strumenti del suddetto supplizio, ossia, la corona di spine, una tenaglia e dei chiodi.
E ispirandosi al Cristo Velato, il poeta ci ha condotto a riflessioni, tangibili proprio nella visione del soggetto scolpito, volendo suscitare emozioni incisive sino ad una commovente chiusa.
Una esposizione, in chiave lirica, abilmente congegnata, capace di spingere l’uomo ad una meditazione illuminante sul concetto del Sacrificio divino che ha lasciato sgomento e Luce, al mondo intero.
Naturalmente, sui versi del componimento appena letto splende l’adamantino messaggio che Maria è stata colei che ha saputo riscattare il dolore del Figlio morto, riavendolo, ancora una volta, tra le sue braccia, come alla nascita.
A tali sensazioni mi ha condotto lo scenario descritto.
Scusandomi per essermi dilungato, con cordialità, saluto.